Home Due ruote e un Diario SCOPERTA, NECESSITA’, DIVERTIMENTO, BRIVIDO – LE NOTTI IN BICICLETTA DELLA MIA ADOLESCENZA

SCOPERTA, NECESSITA’, DIVERTIMENTO, BRIVIDO – LE NOTTI IN BICICLETTA DELLA MIA ADOLESCENZA

da Lisa Bartali

Di notti in bicicletta, alla scoperta di questo mezzo divertente e spensierato, ne ho vissute tante. La bicicletta è stata soprattutto l’amica delle mie estati, dai tredici anni e per tutta l’adolescenza. Era finita la scuola e ci davamo appuntamento ai giardini. Io le mie amiche, jeans sdruciti e maglietta anonima, scorrazzavamo in sella al nostro futuristico mezzo: la mountain bike. Le uscite pomeridiane lasciarono il posto a quelle serali. Noi, bambini del parco, divenimmo in una manciata d’estati, ragazzi.

La bici fu per me, prima di ogni altra cosa, necessità.

Protagonista senza rivali delle mie serate d’estate; i miei genitori il motorino non me lo comprarono mai. Le sere fresche di maggio ci strizzavano l’occhiolino e noi, ultima generazione di ragazzini senza cellulare in tasca ( una fortuna! ), si usciva in bici in piazza. Quella piazza davanti a casa che, nel buio, sembrava sconfinata.

Una vera risorsa la bicicletta, per crescere e sentirsi poco a poco più indipendenti.

Perlustrare il quartiere. Unirsi ad altre biciclette per prendere un gelato. Arrivare ai grandi incroci stando in mezzo alla strada era cosa straordinaria. Oltrepassare i soliti giardini: brivido. Scavalcare i cancelli e curiosare tra le macerie di una fabbrica abbandonata: missione su Marte. E poi, curiosamente dal nulla, ogni tanto nasceva un ingenuo amore con qualche ragazzo che si aggregava in bici. Il tempo sta sfocando i miei ricordi, forse non si trattava neanche di baci. Saranno stati al massimo impacciati abbracci.

Le prime uscite in discoteca erano in bicicletta!

La sera in Versilia la pista ciclabile era un via vai di grazielle e city-bike che sfrecciavano, ieri come oggi, sulla ciclabile che arriva fino a Marina di Massa. Era l’unica opzione per noi ancora non patentati. Le prime notti in bicicletta erano un puro esperimento. Si pedalava con decolletè dai tacchi sproporzionatamente alti. Poi noi ragazze imparammo a portarci delle borse precise per infilarci un tacco 12. Con le sneakers ai piedi, soprattutto al ritorno, un’altra storia.

Un’estate, diciassettenne, io e le mie amiche trascorremmo una breve vacanza in un campeggio. Purtroppo per noi, composto da sole famiglie. Il camping era isolato in mezzo alla macchia mediterranea. Alla terza sera decidemmo di evadere. Per via mare non era possibile. Per via terra era : la statale.

Con le bici a noleggio uscimmo dal camping che era già buio.

I pullman transitavano ogni due ore. Non avevamo altri mezzi per arrivare al primo paese, una decina di chilometri più avanti, se non le biciclette. Si vedevano a malapena le nostre ombre proiettate a terra, mentre le auto passavano incuranti. Al contempo gli odori della pini lungo la strada,  il profumo della notte e dell’avventura ci esaltavano. La fuga, snobbando l’animazione caraibica del camping, valse una pizza al pub del paese e l’incontro fortuito con un gruppo di marinai. Ci tennero molto volentieri compagnia per una lunga passeggiata. Al rientro la strada era molto più praticabile. Era già mattino.

Il ricordo più bello che conservo di queste notti in bicicletta, considerando che non eravamo ancora maggiorenni, è che non avevamo alcuna paura addosso. I nostri zaini erano vuoti. Nessuna aspettativa, nessun sovraccarico dalla vita. Nessuna scelta importante da fare, non ancora.

Ne sono passati di anni, da quegli spensierati 17, ma la bicicletta resta per me indispensabile.

Di bici ne ho ormai diverse, per tanti usi. Ora che è estate, ho ripreso a pedalare su quelle “del mare” che teniamo in un capanno. Erano vecchie quando furono acquistate. Alcune hanno sellini impraticabili. Altre scricchiolano come relitti e devi sempre sperare di non aver bisogno dei freni. L’umidità le sta divorando piano piano.

Anche se ho l’auto, la bici è una risorsa a cui non so rinunciare. Che sia per raggiungere il centro della mia città, unirsi agli amici per l’aperitivo prima e dopo le ferie. Per attraversare le sterrate che conducono alla spiaggia, o passeggiare sulle ciclabili della Versilia. E’ quel pizzico di sale che da sapore all’estate!

SI CONSIGLIA DI SFOGLIARE LA PHOTO GALLERY  ” CICLISTI DELLA VERSILIA” 

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