Lo scorso 4 marzo a Terontola, vicino Cortona, è stata inaugurata la prima scuola intitolata a Gino Bartali. L’Istituto comprende la scuola elementare e media del paese. Adesso il complesso scolastico prende il nome di “Istituto Comprensivo Gino Bartali”.
Proprio alla stazione ferroviaria di Terontola, il nonno si fermò più di una volta di proposito. Il paese si trova lungo il tragitto tra Firenze e Assisi, che Gino percorreva durante la Seconda Guerra Mondiale per trasportare i documenti a lui affidati. In accordo con alcuni sostenitori, Bartali si fermava alla stazione cercando di attirare l’attenzione della polizia tedesca e italiana. Richiamando oltretutto anche altri ammiratori di passaggio. Gli stessi militari ne approfittavano talvolta per farsi rilasciare un’autografo dal ciclista, e tutti soddisfatti poi se ne andavano. Il trambusto generale fuori dall’ordinario, permetteva così ai perseguitati di mettersi in salvo sui treni.
Una targa in marmo alla stazione di Terontola ricorda: “Qui Gino Bartali, grande campione di ciclismo, fermò più volte l’allenamento nel tragitto Firenze-Assisi negli anni 1943-1944 per aiutare uomini vittime della persecuzione razzista e ideologica durante la seconda guerra mondiale”.
La mattina è carica di emozione
La folla antistante l’istituto comprende circa cinquecento persone. Giorni di eventi e festa accompagnano la cerimonia dell’intitolazione. Il programma ruota attorno alla competizione sportiva “XIV Trofeo Bacialla Bike” di domenica 5 marzo. Nei cinque giorni antecedenti si organizzano attività varie, quali dibattiti sullo sport e proiezioni del documentario Rai su Bartali e del film “Gino Bartali – L’intramontabile”.
Gli alunni hanno elaborato opere molto personali riguardanti il nonno, la sua storia e la bicicletta. Chi ha proposto disegni, chi sculture, chi poesie. Il tutto esposto con cura nella palestra. Alle ore 11,00 tutti pronti per l’intitolazione della scuola,
la prima in Italia dedicata al grande campione!
Presenti il Sindaco di Cortona e la preside dell’Istituto, molto commossa e partecipe, insieme a tutto il corpo docenti, ai bambini e le loro famiglie. La targa con il nuovo nome della scuola viene scoperta. E’ una grande emozione. Ancora una volta il nome del nonno riesce ad unire grandi e piccoli.
Al taglio del nastro, la gente commossa, applaude rumorosamente.
A seguire una grande festa tra sbandieratori e musica. Ci si sposta nel piazzale dove gli alunni si esibiscono in un concerto. Altre scuole partecipano all’evento sempre intrattenendo gli spettatori con esibizioni musicali. Poi un breve rinfresco mentre noi ci sfogliamo il giornale scolastico. I ragazzi hanno scritto articoli di loro pugno e disegnato bellissime illustrazioni di Coppi e Bartali. Una in particolare mi colpisce, quella di Bartali che assomiglia ad un fumetto e ha lo scudo e l’elmo di un super eroe, stile Captain America!
Il nonno si sarebbe divertito. A lui piaceva stare tra la gente e tra i bambini. Non fu mai un grande studioso da piccolo, aveva il chiodo fisso della bicicletta. Comunque la sua famiglia di umile ceto non sarebbe riuscita a garantirgli di studiare più dello stretto indispensabile. Giacomo, mio cugino, ricorda a tutti come il nonno, più che ad avvicinarci allo sport, tenesse alla nostra istruzione e alla nostra costanza nello studio. Sarebbe davvero onorato di sapere che adesso una scuola porta il suo nome!
In collaborazione con Giacomo Bertagni