10°C. Ore 19. 8 km. Clima nella media stagionale, tendente al caldo. Questa volta la mia Bartali necessita un check prima della partenza nel buio della città. Lampioni austeri, traffico, luci giallastre riflesse su asfalti grigi. Visti dalla bicicletta, nell’oscurità, trovo i grandi viali di percorrenza di Firenze molto decadenti. Oltrepassando le auto incolonnate che si massacrano col clacson, noto il caos infernale e la frustrazione degli automobilisti. Il sabato sera prendete la bicicletta per andare in centro, sarà meno stressante!
Supero le auto con soddisfazione e per un breve tragitto ho il privilegio di utilizzare una pista ciclabile. Poi d’improvviso la pista termina prima di una curva, e senza scelta torno sulla strada proprio in un punto un po’ pericoloso. Per fortuna non resto imbottigliata nel traffico.Ho appuntamento con una carissima amica in un locale da sperimentare.
Via via che ci si avvicina al centro, le automobili diventano sempre più aggressive e accanite nella ricerca di un parcheggio: regolare, non regolare, assurdo.
La bicicletta è la soluzione per il sabato sera!
Un vecchio, con la sua vecchia Twingo, prende via delle Caldaie ad una velocità intermittente che sfida la pazienza creando una lunga fila di veicoli, a due e quattro ruote, tra cui io.
Si sveglia ad un tratto e mette la retro senza neanche guardarsi alle spalle. Nonostante io sia ben visibile munita di faretti, mi urta la bici e per poco non m’investe. Ok, la serata inizia un po’ agitata! Infatti io in queste occasioni non mi trattengo.
Niente di grave alla bici, salgo sul marciapiede per superare il tizio. Il marciapiede è largo sì e no quaranta centimetri e ha pure due sedie messe lì fuori. Il quartiere di Santo Spirito a volte mi ricorda il sud Italia, quando i marciapiedi diventano salottini di sediuccie e sgabelli.
La passeggiata serale in bicicletta mi libera l’animo.
Parcheggio incredibilmente regolare trovato ad una rastrelliera con dei posti liberi! E’ presto e ci spetta il privilegio di scegliere il tavolino: ambiente informale, curato, arredi dal gusto retrò ma originali. Vincente lo spazio dalle volte alte. Il menù di Italian Tapas prevede assaggi ispirati alle tapas spagnole. Naturalmente, come suggerisce il nome del ristorante, i piatti sono rivisitati secondo gusti italiani, specialmente toscani.
Riprendo fiato prima di entrare perché ho corso come una matta. Se continuo ad allenarmi potrei riprendere la verve dei vecchi tempi in cui “Viale Giannotti- Via Santa Maria 17 minuti incluso semafori e sanpietrini di Piazza Pitti ”.
Una volta con i sanpietrini era più bello, dico esteticamente! In bicicletta, una fatica. Quando passavo di lì a tutta per non tardare a lavoro , sui quei sanpietrini acciambellati e sblilenchi ci ho lasciato il mio sudore e la mia adrenalina. Sentivo la bicicletta ruggire per lo scatto finale. Oltre la Piazza di Santo Spirito lo sprint e l’accanimento per accaparrarsi il posto alla rastrelliera dietro La Goldonetta, bottega teatrale fondata da Vittorio Gassman.
Io e la mia amica ci siamo gustate delle ottime tapas e curiosi cocktails. Il quartiere è pieno di vecchie case e giovani studenti. La Chiesa lineare dalla facciata levigata, esprime la sua sobria presenza di fronte ad una piazza animata. Il sabato sera prendete la bicicletta, tra poco è anche primavera!
3 commenti
Approvo a pieno. Qua in Germania è molto diffuso uscire con gli amici il sabato o venerdì sera in bici.
Ottima idea, peccato che con i furti sistematici che dobbiamo subire bisognerebbe poi tenere la bici sotto l’ascella.
Saluti
..Qualunque viaggio merita di essere raccontato…se poi è un viaggio in bici..merita anche di essere vissuto, compreso quello di un sabato sera!!!!! Grande Lisa ;-) stay cycling