Daniele Sardone, docente e compositore, mi racconta la sua passione per la musica, nonché per la sua amata bicicletta; entrambi strumenti di ricerca interiore, oltre che di benessere psico-fisico. La bicicletta aiuta a ritrovare il silenzio, a filtrare i pensieri, a metterli in ordine, e a mettere in ordine anche la musica, la vita e cose di vario genere.
Alle origini del mio essere musicista c’è anche l’amore per la bicicletta, la musica e la bicicletta non sono mai state due cose separate.
Prima di parlare di bicicletta, Ciclismo e, dunque, di Gino Bartali, mi piacerebbe sapere: da dove nasce la tua passione per la musica? “E’ come uno spirito che mi accompagna da quando ero ragazzino. Una passione che viene dal mio nonno materno, il quale durante la seconda guerra mondiale, suonava la fisarmonica ai matrimoni e alle feste di paese.”
Terminati gli studi in conservatorio, Daniele Sardone viene ammesso in una prestigiosa accademia in Olanda. Seguono circa 3 anni di studio e di vita a Maastricht. Olanda, piste ciclabili, bicicletta. Come la dicotomia Mente-Corpo, ecco ancora Musica-Bicicletta.
Dopo i pomeriggi passati a studiare per il conservatorio, si scendeva in strada per correre in bici con gli amici.
Al rientro in Italia, Daniele vince il concorso indetto dal conservatorio Santa Cecilia di Roma e lavora inoltre presso i conservatori di Benevento e Lecce. Attualmente è docente titolare della cattedra di chitarra presso il conservatorio di Foggia.
Arriviamo al tema bicicletta. Daniele, puoi rendere un po’ più corporeo, magari con qualche esempio, questa eterea energia tra musica e bicicletta?
Le connessioni musica-ciclismo o musica-bicicletta per me sono tante. Molti sono i punti d’incontro nonché la profonda connessione con lo sforzo : dietro l’atto compositivo, il fissare su carta l’eterea materia musicale, si cela lo stesso sforzo di uno scalatore che affronta le pendenze del Colle dell’ Agnello o l’Alpe d’Huez.
Che tipo di ciclista ti definiresti? “Direi schiettamente un ciclista pensante. Le mie uscite in bicicletta sono lontane dall’essere uscite di allenamento, altimetrie, watt ecc ecc…Esco in bicicletta perché mi aiuta a pensare. La bicicletta è come una preghiera, segreta. Esco il più delle volte da solo, ma non disdegno la compagnia silenziosa di mio fratello o di mio cugino, anche loro appassionati. Lontano dall’agonismo, resta la sostanza più pura del ciclismo : Il Piacere!
In questi ultimi tempi, specialmente, molte delle mie composizioni prendono forma dalle uscite in bicicletta.
Daniele Sardone, oltre ad aver girato metà globo come concertista tra vari festival chitarristici, in città europee, statunitensi e canadesi, è anche un compositore. Recentemente è uscito Works for guitar, raccolta di brani che si può ascoltare online, su Youtube o Spotify, che include anche la traccia “Gino Bartali”, brano per filicorno, contrabbasso e piano.
Bartali ha ispirato molti pittori, poeti, cantautori e scultori. Oggi sapere che gli è stato dedicato anche un brano di musica classica, mi piace da impazzire! Cosa racconta Daniele, questo tuo disco? “Il mio lavoro in questa raccolta è legato specialmente alla narrazione in musica della questione ”Migranti”. Cerco di descrivere con suoni e a parole, quando suono in pubblico, i drammi e le dure prove a cui sono sottoposti i naufraghi che attraversano il mediterraneo e non solo.
Perché Gino Bartali?
“Lui è diverso da tutti i ciclisti, non è solo storia, lui ha cambiato la storia.
E’ intervenuto con la sua arte invertendo il pericoloso baratro in cui l’Italia stava affondando e, qui piango mentre scrivo, salvando la vita di tante persone. Bartali fa parte di un ordine superiore di ciclisti, lui è un eroe silenzioso altro che Uomo d’acciaio come lo hanno definito. Il suo cuore, il suo spirito lo assurgono a livello degli angeli, d’acciaio aveva soltanto la bicicletta.
Musicalmente parlando, i continui saliscendi del mio brano,
lo si capisce anche dalla mano sinistra che spazia su tutta la tastiera, in sé simboleggiano l’enorme dislivello che Bartali affrontava quando consegnava i documenti nascosti nella bicicletta ai cittadini italiani perseguitati dallo schifoso regime.
Vi segnalo anche l’ultimo album di Daniele Sardone uscito lo scorso Marzo, che si intitola Evening Songs. Il sound avvolgente delle corde elegantemente pizzicate, mi conduce in atmosfere rilassanti dai ritmi sudamericani. Mentre la mia immaginazione corre su una bicicletta al tramonto che punta verso il mare.
Mi permetti una curiosità, Daniele: su quale bici viaggi? “Sulla mia bellissima Wilier Triestina color rosso fiammante. Prima di questa ho pedalato su una Bottecchia appartenuta a mio padre, una bici degli anni ’70 che conservo con amore perché mi ricorda lui e le nostre uscite. Ho anche una Colnago, sempre del babbo, ed un’altra Bottecchia più recente comprata da me.”
Daniele ci ha raccontato il lato spirituale della bicicletta, e come essa sia – come la chitarra- un mezzo di ricerca, di elevazione e di ispirazione nella vita, utile anche per comporre musica. Il sentimento di stima e amore per Gino Bartali si è sublimato in un brano musicale, che oggi i giovani praticanti di chitarra classica suonano nei conservatori e nelle accademie. Grazie Daniele per questo omaggio al mio caro nonno, e grazie per questo racconto coinvolgente!
1 commento
Me piace moltisimo la entrevista,una prueba más de la exquisita sensibilidad y creatividad de Daniele,un talento musicale con profundi raíces afectivas ,complimenti !!!