Oggi sono ad intervistare una ciclofficina in zona Campo di Marte a Firenze. Cicli Berti, in Via San Gervasio, esiste dal 1933, anno in cui il fondatore Dorando Berti decise di aprire una piccola bottega in zona. L’ attività si tramanda di padre in figlio, di figlio in nipoti, che tutt’ora la gestiscono con un bravo aiutante. Col tempo Cicli Berti, da una sola stanza, si ingrandisce e si sposta nella via attuale, in cui ci sono tre locali.
Il primo è l’ingresso, unica stanza per i clienti, annessa alla zona di lavoro tramite un corridoio largo che porta ad una seconda stanza, il cuore della vera officina. Non finisce qui. Da un piccolo magazzino si accede al terzo locale in cui ci sono biciclette nuove in vendita e altre in fila tutte da sistemare. Oltre che un bel tridandem esposto alla parete.
Il fascino di un mestiere quasi perduto, tramandato in famiglia, è già di per sé una bella storia!
Bello anche il fatto di poter avvicinarsi ad una bottega di meccanici di biciclette un po’ vecchio stile, straboccante di attrezzi, in cui si ripara di tutto e si offre al cliente un servizio completo. Per meglio dire, la clientela è molto diversificata, e a ciascuno si offre il servizio richiesto. C’è chi vive nel quartiere e utilizza la bici nel quotidiano. Magari ha semplicemente bisogno di stringere i freni, sostituire una camera d’aria, comprare una bicicletta al figlio. C’è l’appassionato con la bici d’epoca che ha da cambiare la forca. C’è il dottore con la sua bicicletta anni Quaranta, che usa solo il sabato, ma ci tiene e deve fare manutenzione ogni tanto.
Gabriele, meccanico presso il Berti, mi fa vedere varie biciclette a cui sta lavorando. C’è la bicicletta olandese anni Settanta a cui deve sostituire la forca e ha dovuto ordinarne una nuova ma similare come modello. Questo per non snaturare lo stile originario della bici. La Alan, sempre anni Settanta, tra i primi modelli in alluminio, che è stata appena riverniciata.
I tavoli da lavoro potrebbero essere più ordinati, ma noto che c’è parecchio da sbrigare, e il telefono squilla spesso. Gli arnesi alle pareti sono invece ben disposti, e quanti sono! Qui da Cicli Berti riparano e vendono anche biciclette elettriche, che stanno avendo un discreto incremento sul mercato. Se il cliente ha una bici che ormai ha più di mezzo secolo si dovrà rivolgere alle mani esperte di Paolo Berti. Le biciclette da corsa, dagli anni Settanta in poi, sono il lavoro e la passione di Gabriele.
Noto in vetta alla parete d’ingresso, una Bartali da corsa, appesa lassù a dare il benvenuto!
La grafica del logo è quella recente, ma il modello da corsa creato su richiesta dev’essere probabilmente di manifattura artigianale. Ci si mette a discutere di come oggi sia concepita la bicicletta. A volte “usa e getta”. Chi la utilizza nel quotidiano, tende ad acquistarla nei grandi magazzini a prezzi economici. Poi presto si accorge dei vari difetti, si guasta la meccanica. Ripararla vale la pena ma solo se non si spende quanto ricomprarla. Spesso dopo qualche anno si abbandona e si riacquista nuova.
L’intento per il quale sono qui oggi da Cicli Berti, è quello di dare voce alle ciclofficine di quartiere
e dire a tutti che le biciclette, quelle discrete, si possono riparare ed esistono ancora questi meccanici a cui rivolgersi! Non scoraggiatevi se non siete esperti, qui non vi mandano via se avete un piccolo problema con la vostra bici!
Prima una bicicletta normale, da città, costava cara. Mio nonno Gino, la prima bicicletta se la compro’ da ragazzino, con i suoi risparmi, dopo aver messo da parte svariati stipendi lavorando come meccanico di biciclette dal Casamonti.
Anche se la maggior parte delle biciclette odierne è di fabbricazione estera, Asia principalmente, importate e rivendute in Europa, non è detto che non vi siano marchi che offrono un buon prodotto. Per quanto riguarda le bici da città, rivolgetevi ai negozi di quartiere. Potranno suggerirvi il modello più adatto a voi, oltre che un servizio di manutenzione, assistenza per ogni necessità
2 commenti
Ci deve essere davvero una bell’atmosfera dentro.
E’ proprio come l’hai descritta. Ed è un bene che sia così come erano le botteghe e le officine di un tempo.