Home Due ruote e un Diario CICLISTA URBANO CERCASI : GUIDA PRATICA PER LA CITTA’

CICLISTA URBANO CERCASI : GUIDA PRATICA PER LA CITTA’

da Lisa Bartali

Questo articolo nasce dall’osservazione dei miei quotidiani spostamenti urbani in bicicletta. Ho deciso di condividere con voi le mie esperienze e, senza alcuna pretesa, lasciarvi qualche consiglio. Una breve guida per il ciclista urbano suddivisa in paragrafi per una migliore lettura.

Premessa: riscoprire la bicicletta in città

A causa del crescente traffico e degli interminabili lavori in corso per le linee 2  e 3 della tramvia, qui a Firenze muoversi in bici è diventata una necessità. Magari la pensassero tutti così! Di fatto un po’ grazie alle campagne di sensibilizzazione organizzate delle varie associazioni ciclabili e un po’ per l’introduzione del Mobike, il bike sharing a flusso libero, sono diversi i ciclisti urbani in circolazione. Una piccola percentuale ( qualcuno saprebbe individuarla ? ) a confronto con gli automobilisti e i motociclisti che pare non siano mai sazi di code, lavori stradali, deviazioni.

Come ho scoperto la bici? E’ vero, la mia infanzia e adolescenza sono state un po’ condizionata dall’avere a fianco un nonno ciclista e direi parecchio famoso, ma non per questo ho deciso di andare in bicicletta. A 13 anni volevo spostarmi nel quartiere per raggiungere i miei amici. Il motorino? No, il motorino mai. I miei genitori erano contrari. La bici è stata per me una necessità e ancor più. Fu una vera salvezza quando iniziai a lavorare nel centro storico.

Periferia – centro 20 minuti, metà di pista ciclabile lungo l’Arno. Stesso tempo impiegato in auto, fatta esclusione della ricerca del parcheggio! E che multe salate se non pagavi la sosta! Inizialmente avevo anche acquistato ( avevo spento l’interruttore della lucidità?)  una sorta di abbonamento mensile per poter parcheggiare in strada. Mi pare fossero una cinquantina di euro. Poi ritrovai in garage la mia bicicletta Bartali e fu.. amore. Oltre che un bel risparmio!

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Fiducia

Nonostante gli allarmismi che circolano, non abbiate paura a prendere la bicicletta! Siate prudenti ma non fatevi mettere in testa idee sbagliate. Abbiate fiducia in voi stessi. Non si può partire tremanti. Gli incidenti capitano e non solo in bici: in auto,  in moto e anche a piedi.  Possiamo prendere alcune precauzioni.  Studiare i percorsi da fare in anticipo. Cercando di utilizzare le piste ciclabili disponibili anche a costo di allungare il percorso 5 / 10 minuti. Come cercare di sentirsi sicuri in bici quando ti sfrecciano a fianco a tutta velocità motorini e auto? Acquistiamo padronanza della strada facendoci vedere.

Molti ciclisti urbani non utilizzano ancora le luci di notte. Questo è pericoloso. Anche per gli altri ciclisti. Più di una volta nell’oscurità ho scansato un collega che veniva dalla parte opposta appena in tempo. Quando pedalate è prioritario essere visibili. Utilizzate tutti gli strumenti a vostra disposizione per farvi riconoscere, anche il campanello e le braccia per segnalare le svolte.

Comportamento e precauzioni

  • Codice stradale: regole che non si possono tanto discutere. Per quanto possibile il ciclista deve stare sulla corsia destra. Naturalmente agli incroci sarà nostra premura spostarsi verso il lato dove andremo a svoltare. Non dovrebbe essere un nostro problema, ma nonostante i limiti di velocità, il mondo resta pieno di cattive abitudini e indisciplinati autisti. Viaggiando sulla destra, cercate di tenervi ad ameno 1 mt di distanza dalle auto in sosta lungo la carreggiata. E forse non basta, se ci fosse spazio allargatevi un po’ di più. Il rischio di prendere una portiera in faccia è alto. Per questo sempre meglio dare un occhio se qualche auto accende improvvisamente i fari o la retromarcia.
  • Le categorie pericolose : i taxi e i mezzi pesanti, come gli autobus. I taxi non hanno una velocità regolare. Sfrecciano improvvisamente per raggiungere un cliente. Poi sale il cliente e l’andatura torna calma mentre il tassametro corre. Si sentono un po’ i padroni della città, loro lo fanno di mestiere ..sì il mestiere di fare i peli ai ciclisti! Il bus lo vedo un po’ come l’elefante della città. Grosso, rumoroso, vecchio, incurante. Ai loro musoni siamo invisibili, rischiamo sempre di rimanere intrappolati dietro quegli scarichi di gas tossici. Per questo quando sento un bus arrivare, e intravedo la fermata poco più avanti, accelero. A questa categoria dovrei aggiungere: gli automobilisti al cellulare senza auricolari. Siete d’accordo ?
  • Ai semafori. Quando si è incolonnati ai semafori cercate di conquistarvi un posto intelligente, ovvero davanti alla fila sempre sulla destra. Evitate quanto più possibile di ammalare i vostri polmoni. Due occhi non bastano. Secondo me ce ne vogliono tre. Uno deve guardare diritto, avanti la strada, uno in terra, per non prendere buche, chiodi, tombini, radici. Uno si deve gestire le distanze di fianco, le auto in sosta, i pedoni che a volte si lanciano in strada senza preavviso. Insomma, cercate di trovare il vostro terzo occhio! Forse un terzo occhio potrebbe essere l’udito. Proseguiamo l’argomento nel prossimo capitoletto.
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Cosa evitare

  • Evitate di ascoltare musica in bici. Dicevamo che l’udito è il nostro terzo occhio. Quindi, a meno che non si tratti di ricevere una telefonata extra importante, evitare gli auricolari. La musica preclude il senso dell’udito e per chi viaggia è importante. Non senti il rumore degli altri veicoli, non senti giungere i mezzi di soccorso, non senti il clacson ( il ché non è grave, visto che qui a Firenze partono i clacson come moccoli! ).
  • Evitate di parcheggiare la bicicletta in luoghi poco sicuri. Può sembrare una barzelletta.. è già grassa trovare un posto decente in una rastrelliera. Se ho fatto talvolta tardi a lavoro, non è stato per imprevisti durante il percorso in bici, ma perché mi ostinavo sempre a trovare un giusto parcheggio. Evitare le rastrelliere dove ci sono solo carcasse di bici. Significa preda recente di ladri. Non parcheggiare dove a terra ci sono vetri o altri detriti. Lì per lì non noti niente, poi vai a recuperare la bici la sera e trovi la gomma a terra. Non parcheggiare ai pali troppo in coincidenza con gli incroci e cercate di non mettere la bici alle estremità della rastrelliera. Le auto quando escono dal parcheggio ci sbattono frequentemente e il vostro parafanghi, se di plastica, non avrà difese.
  • Non lasciatevi distrarre dal cellulare. Mettetelo nella borsa e riaccendetelo a fine tragitto. Telefonare mentre si pedala è una bruttissima abitudine. Perdere l’equilibrio, se vi passa rasente un auto, è un attimo!
  • Quando piove date un occhio in più alla strada, sopratutto in terra, perché è facile scivolare sui tombini. Anche le strisce pedonali diventano scivolose. Non parliamo delle buche che diventano laghi, la cui profondità mal si valuta.  Meglio ridurre la velocità, e fare attenzione in curva. Per il resto occorre solo un impermeabile resistente e tanta buona volontà.
  • Non essere troppo ottimista. Evitare di pensare che gli altri veicoli ( auto, pullman, bus, moto) ti abbiano in considerazione come un normale veicolo, come uno di loro insomma! Eppure il ciclista ha doveri e diritti. Uno, che cito ad esempio, è il diritto di precedenza quando si transita su una rotonda, rispetto a chi proviene da una strada che si immette sulla rotonda stessa. Molti automobilisti quando ti vedono circolare su una rotonda vengono colti da un momento di smarrimento. Dare la precedenza o no? Chi si pone il problema lo vedi perché inizia a sbiancare in volto e poi ad inchiodare bruscamente. Altri non si pongono il dubbio, tirano dritto.. e lì capita l’incidente. A meno che voi non siate estremamente provveduti da fermarvi in tempo.
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Abbigliamento / equipaggiamento:

  • Il ciclista urbano è libero di vestirsi a suo piacimento, cosa differente dal ciclista che utilizza bici da corsa o Mtb e quindi necessita di scarpini appositi con attacchi,  giubbotto riflettente e indumenti più tecnici. Ad ogni modo per una buona pedalata inutile mettersi i tacchi a spillo! Lasciateli nella borsa pronti all’uso. Indossate scarpe comode, meglio basse con suola di gomma che aderisce meglio al pedale. L’impermeabile, quello spezzato giacca e pantalone è il migliore, ma in mancanza di questo la vecchia mantellina è sempre utilissima.
  • Il casco. Sappiamo che non è obbligatorio, e io a dirvi la verità ho difficoltà a indossarlo. Questione di abitudine. Ho iniziato ad utilizzarlo per alcuni percorsi fuori dalle piste ciclabili. Ho scoperto che il casco è molto utile anche per tenere fermo il cappuccio dell’impermeabile e ripararsi dal freddo. Mi impegnerò ad utilizzarlo di più..!
  • Luci. Abbiamo detto che sono indispensabili. Ne occorrono almeno una davanti al manubrio e una dietro la bicicletta.
  • Occhiali. Sono una fissata per gli occhiali perché ho gli occhi sensibili. Contro il vento, e magari gli insetti volanti, un paio di occhiali con una lente chiara sono da tenere in considerazione.
  • Lucchetto. Almeno due di quelli buoni. Il terzo è strategico. Il quarto optional.

Aggirare i ladri:

  • Restiamo in tema lucchetti. ” Non uso la bici perché me l’hanno già rubata.” Basta con queste banalità. Io porto con me tre lucchetti.  2+1. Ovvero due grandi da legare in questo modo: telaio + ruota +rastrelliera/ palo. Uno con la ruota anteriore e uno con la ruota posteriore. Il terzo lucchetto è fisso alla sella. Forse non ho neanche più la chiave.. Per chi ha molto timore, o una bici di valore, il quarto lucchetto può essere decisivo. Ho visto una bici così legata proprio ieri. Faticoso portare dietro i lucchetti, pesano! Non avete ancora acquistato una delle mie borse Biciclettami? Le borse per le bici servono anche per questo.
  • Non parcheggiate, come detto prima, in rastrelliere che hanno solo relitti di bici a cui mancano parecchi pezzi. Non è certo un buon segno. Evitate zone buie e nascoste. Cercate di non lasciare la bici fuori in strada la notte. Meglio in appartamento, se non avete un garage.
  • Se vi rubano una ruota, non aspettate fino al giorno seguente per recuperare la bici. Prendetela così com’è a costo di tornare a piedi, con la bici in mano. Spesso i ladri usano questa strategia. Ti forano la ruota in modo da assicurarsi il furto della bici in tutta tranquillità la stessa notte.
  • Non fate l’errore di lasciare la bici fuori da un negozio o ufficio senza alcun lucchetto. Pensando ” Entro solo un attimo, in un minuto non ce la faranno..” E’ lì che vi fregano! Un minuto della vostra disattenzione per loro è prezioso.

Dura la vita del ciclista urbano qui in Italia! Siamo all’anno 0 .. ma non scoraggiatevi, perché siamo quel buon esempio che tutti seguiranno. Prendete la bicicletta, usatela, consumatela.. se è bella? Non fatela ammuffire in garage. Usatela ancora di più ..con svariati lucchetti. “Ma piove, come si fa?!” Hanno inventato giacche e borse impermeabili. All’inizio è dura, ma è come sempre, questione di abitudine. Amate la bici? Invogliate qualcuno a seguirvi e a scoprire l’utilità di questo mezzo. Divertente e gratis. Insomma il succo è racchiuso in una sola parola … Biciclettami e Biciclettatevi anche voi!

 


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