Home Due ruote e un Diario TREDICIBICI: APRIRE UNA CICLO OFFICINA PER CAMBIARE VITA

TREDICIBICI: APRIRE UNA CICLO OFFICINA PER CAMBIARE VITA

da Lisa Bartali

Mi avvio in bicicletta a conoscere una nuova ciclo officina nel quartiere fiorentino di San Jacopino. Tra i palazzi alti confinanti con il centro storico, un negozio dall’insegna arancione si affaccia sulla piazza trafficata. Giuseppe, proprietario e meccanico di biciclette,  mi accoglie nella sua Tredicibici. Non ha paura di stringermi la mano, anche se ruvida e un po’ sporca di grasso, né di parlarmi schiettamente della sua attività.

Ho deciso di aprire una ciclo officina per cambiare vita. 

L’ ho chiamata Tredicibici perché in questa stanza ho giusto lo spazio per tredici ganci per biciclette, e poi qui siamo al civico 13 rosso. ” A me le persone dirette come Giuseppe sono sempre piaciute. Sullo stesso binario di sincera empatia proseguo. “Come è nata la tua passione per la bici e come sei arrivato ad aprire questa ciclofficina ?

“Dopo una vita di lavoro come tecnico di luci per spettacoli a giro in tutta Italia, circa tre anni fa ho deciso di cambiare il mio stile di vita, che era diventato troppo movimentato ed economicamente incerto. Una nuova idea si è fatta avanti nella mia mente: aprire una ciclo officina. La bicicletta è sempre stata una mia passione. Da ragazzi guardavamo con occhi luccicanti le vetrine del famoso negozio di bici Poggiali, gestito dall’ex-ciclista, e da sempre vado in bici da amatore.

Reinventarsi un lavoro, privilegiando una grande passione: la bici.

Parlando con gli abitanti del quartiere, sono venuta a sapere che in questa zona fino a qualche anno fa non c’erano tutte queste attività dedicate alla bicicletta. Attualmente a San Jacopino ce ne sono almeno 3 / 4 ,  tra rivenditori di bici e officine di riparazione. Sintomo evidente di una riscoperta recente di questo mezzo, che va oltre il tempo libero, e che si allinea sempre più alle nostre abitudini quotidiane. Mi deconcentro dall’intervista notando con piacere un’ intera parete dedicata a mio nonno Gino. Non una foto, ma quasi una decina.. e Giuseppe cogliendo la mia espressione stupita:

Bartali è il mio idolo, mi garba a bestia!                                                                           

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Giuseppe è un tipo schietto e parla senza peli sulla lingua del più e del meno. Sfruttando a pieno ogni spazio, è riuscito a creare un’atmosfera unica in un piccolo ambiente. C’è il corner delle foto d’epoca, quello delle corone lucide in bella vista e un sottofondo di musica Jazz che ci rende al contempo nostalgici e sognanti. Come non scattare qualche selfie in mezzo alla parete “bartaliana”… Passato e presente coesistono pacificamente qui a Tredicibici. ” Quali sono i servizi che offri ai tuoi clienti ? “

Restauro e manutenzione. Ho scelto di concentrarmi su questi due aspetti del lavoro.

Non ho biciclette o accessori in vendita. Questa è una ciclo officina in cui si ripara e si sostituisce quello che non è più recuperabile. Mi dedico anche al restauro di biciclette d’epoca, e preferisco i vecchi cimeli sotto l’ 83.  Per le bici da corsa moderne però.. rivolgetevi a qualcun altro!”

Idee chiare per offrire un servizio preciso e mai approssimativo. La bicicletta è un mezzo di trasporto che ha bisogno di manutenzione e cura. Il meccanico ha il compito di consegnarvi una bici efficiente, con la quale pedalare sicuri. Non aspettate di arrivare con i freni completamente fuori uso. Sostituiteli periodicamente. Non andate in giro senza luci, fatevi allestire un impianto luci anteriore e posteriore. Già ci sono tanti pericoli per strada che non dipendono da noi, quindi facciamo ciò che è possibile per sentirci più sicuri.

La bicicletta non è un giocattolo, se vuoi giocare tira due calci al pallone

Giuseppe ama dialogare con i propri clienti e trasmettere la sua idea di bicicletta: un oggetto da curare, verso il quale compiere un atto di fede. La clientela di Tredicibici è varia.  Si accolgono gli studenti che hanno urgenza di una riparazione veloce prima di recarsi in Università, e si cerca di accontentare gli anziani anche se ” passano solo per due pennellate di olio alla catena e si ostinano a voler riparare i tubolari con le toppe “.

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Si fermano a chiedere assistenza anche badanti e immigrati. Ci sono clienti però che vengono appositamente anche da fuori quartiere, perché ormai hanno preso una certa confidenza con il meccanico. C’è una MTB sul banco da lavoro e chiedo quale sia l’intervento da svolgere in questo caso.

“Il cliente di questa mountain bike mi ha indicato un budget chiedendomi di rendere la sua bici di nuovo pedalabile. Asseconderò la sua richiesta facendo del mio meglio, anche se a volte il budget è limitato per certi interventi. Il meccanico di biciclette qui in italia non è un mestiere riconosciuto come in certi paesi del Nord Europa, nei quali la bici rappresenta un veicolo primario per lo spostamento cittadino. Io cerco di sensibilizzare i giovani all’utilizzo della bici in città, anche se la strada è ancora proprietà delle auto. Qui a Firenze siamo indietro a livello culturale parlando in termini di ciclabilità ”

Troviamo tanti spunti su cui riflettere. Molti sono gli amatori che escono in sella nel tempo libero, ma si recano in ufficio in auto durante tutta la settimana lavorativa.

La bici è sport e ancora troppo poco routine.

Se da un lato vedo molte persone che, come afferma Giuseppe, compiono un atto di fede nei confronti della bici, lasciando in disparte l’automobile, è un dato oggettivo che la maggior parte dei cittadini ancora predilige l’utilizzo esclusivo dell’auto.  La bici attrae,  ma siamo ancora troppo pigri. Chi utilizza maggiormente la bici? Studenti, badanti, immigrati con lavori occasionali, gente che non può permettersi un auto. Ribaltiamo questa prospettiva. Come quando al tempo dei miei nonni ragazzi, la bici era il principale mezzo di trasporto per andare a lavoro. Era una comodità da benestanti, quasi.

Adesso, rispetto al passato, ci sono qualità e marche di bici per tutte le tasche.  Tra la gente noto un desiderio di voler pedalare per tornare alle origini, alle cose semplici, immediate. C’è la voglia di utilizzare un mezzo ecologico e vantaggioso economicamente. In tutte queste ciclo officine in cui mi addentro e dialogo, posso constatare una crescente voglia di bici in città.  L’interesse del cittadino deve essere però supportato da una nuova politica in favore di infrastrutture ciclabili e che restituisca al ciclista urbano identità e rispetto. 

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Aprire una ciclofficina per cambiare vita mi sembra un’ eccellente idea. Basta scegliere un luogo strategico, essere cordiali, offrire un buon servizio e il resto sta a noi.. pedalare di più! Entra un cliente e guardando l’orologio mi accorgo che siamo vicino all’orario di chiusura al pubblico. Come sempre è un piacere scoprire nuove ciclo officine in città, soprattutto quelle un po’ nascoste. Vi ricordo che potete contattare Tredicibici sulla pagina Facebook e per praticità vi lascio gli orari di apertura. Alla prossima!

Lunedì 15.00 / 19.00

Martedì al venerdì 9.00/13.00 – 15.00/19.00

Sabato 9.00/1200

 


 

 

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1 commento

Roberto 22 Maggio 2020 - 13:03

Giuseppe non è solo un professionista della bici, è qualcosa di più è un amatore appassionato della bicicletta che tratta la tua bici non come un rottame da riparare alla “basta che vada” ma si appassiona al caso quasi fosse un commissario che deve risolvere un caso e lo risolverà statene certi nel modo anche più conveniente per voi.

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