Senza dubbio una bella iniziativa la manifestazione dello scorso 19 febbraio, evento di apertura del circuito Coppa Toscana Vintage. Intitolata “L’ E’ TUTTO DA RIFARE DAY”, di ispirazione bartaliana. Difatti gli organizzatori si sono dedicati a promuovere il Museo del Ciclismo Gino Bartali tramite una pedalata con bici d’epoca. L’ itinerario ha l’intento di collegare Ponte a Ema, dove sorge il Museo, alla città di Firenze.
La partenza è poco dopo le 10,30 dal piccolo paese natio di mio nonno. Di fronte la casa in cui nacque, fu fondato il Museo del Ciclismo a lui dedicato. Il percorso della manifestazione “L’ è tutto da rifare Day” è di circa venti chilometri e prevede la prima sosta al Piazzale Michelangelo. Questo è proprio uno degli percorsi che da ragazzo faceva Gino, giungendo nel punto panoramico più suggestivo della città per ammirarne la sua bellezza. Intanto io, questa volta in auto, mi avvio verso Ponte a Ema per accogliere i partecipanti a fine corsa. Ad un tratto ecco che li vedo.
I ciclostorici sulle loro biciclette d’epoca scendono soavemente da Viale Machiavelli.
Il circuito poi prosegue con l’ attraversamento dell’Arno per raggiungere il cuore del centro storico, Piazza Repubblica e Piazza Signoria. Al rientro si sfiora il quartiere di San Niccolò per imboccare Via di Ripoli e successivamente Via Chiantigiana.
L’ idea di aver creato proprio questo circuito, collegando paese e città, non è lasciata al caso! La pedalata di oggi, non particolarmente difficoltosa, ci dimostra come la dislocazione del Museo rispetto al centro di Firenze non sia così disagevole. Credo che senza troppi sforzi, migliorando i collegamenti dei trasporti pubblici quali bus e i pullman, possa essere tutto risolvibile. Per chi proviene da fuori città, il Museo è ad un passo dall’uscita dell’autostrada Firenze Sud.
Vorrei che questo scalino della “lontananza” fosse oltrepassato, per affrontare i problemi concreti e il rilancio di un Museo bello e prezioso!
Dalla grande terrazza vedo giungere a piccoli gruppi i partecipanti sui loro affascinanti veicoli a due ruote. Frejus, Bianchi, Legnano, Colnago, Bartali. Vestiti nello stile “vintage”che prevede la ciclostorica:
maglie di lana, berretti, borselli, calzettoni e guanti in pelle e corda!
Sento il calore di tutti fondersi al divertimento e all’entusiasmo di esserci in questo giorno. Percepisco l’ammirazione e l’amore verso un mito, mio nonno. Saluto tutti, anche chi non conosco. Mi sembra d’essere alla riunione di una grande famiglia che si ritrova per trascorrere del tempo felice insieme. Uniti dalla passione per il ciclismo e per queste ricorrenze in stile.
Il sole illumina la sala principale del Museo. Dal lucernario a forma di ruota filtra la luce tra le biciclette esposte creando lunghe ombre di catene, manubri e ruote. Nella sala “Gastone Nencini” viene proiettato un filmato storico di Coppi e Bartali. Mi soffermo a rivedere alcuni articoli di giornale e fotografie, di cui non mi sazierei mai, ma c’è tanta gente che mi parla partecipe ed entusiasta. Grazie per le emozioni positive che mi avete trasmesso tutti quanti.