Il Museo del Ciclismo Gino Bartali è un luogo ideale in cui riscoprire la storia della bicicletta e le imprese sportive e umanitarie compiute da mio nonno Gino Bartali. La struttura museale fu edificata, come volle il nonno, nella sua Ponte a Ema. Nella cittadina alle porte di Firenze, al civico 175 di Via Chiantigiana, si erge un bellissimo Museo a forma di ruota a lui intitolato. Proprio di fronte alla casa natia di Gino, un appartamento all’ultimo piano di un piccolo condominio in cui nacque e “iniziò la sua corsa per le strade della vita e dello sport”, come ci ricorda la targa in marmo.
Il Museo del Ciclismo Gino Bartali, la cui realizzazione è stata promossa dall’ Associazione Amici del Museo Gino Bartali
in collaborazione con il Comune di Firenze e il Comune di Bagno a Ripoli, è aperto al pubblico dal 2006. I volontari dell’ Associazione che hanno accudito la collezione museale, composta da pezzi rari donati da vecchi amici del nonno ed ex -ciclisti, si sono accordati con il Comune di Firenze che attualmente ne gestisce la struttura.
In mostra vi è una vasta esposizione di biciclette, disposte cronologicamente dalle più antiche alle più recenti. Alcune biciclette d’epoca risalgono a fine Ottocento, come la draisina e il biciclo in ferro. Nella sala principale troviamo invece molti esemplari della prima metà del XX secolo: biciclette da passeggio, da corsa, e alcune molto particolari come quella del bersagliere, dell’arrotino e del militare. Le biciclette nelle due teche di vetro sono appartenute a mio nonno.
La bicicletta Bartali anni ’50 prodotta dalla Santamaria di Novi Ligure, fu l’ultima su cui corse Gino.
Di fianco troviamo un’ altra Bartali, utilizzata dal nonno per le corse su pista. Insieme a queste due inestimabili biciclette è esposta la bici da corsa del fratello minore di Gino, Giulio Bartali, una Legnano del ’35. Anche lui era un promettente corridore, e i due fratelli erano soliti allenarsi insieme. Nel 1936 Giulio morì a seguito di un incidente stradale durante una gara.
Le biciclette Bartali hanno i cambi Vittoria Margherita e Campagnolo. Per chi volesse approfondire l’argomento dell’evoluzione del cambio questo Museo offre molti spunti. Tra le bici di rilevo esposte ne cito qualcuna per darvi un’idea della collezione: biciclette “Edoardo Bianchi” da corsa del 1908-1910 , biciclette “Officine Veronesi” dei primi Novecento, una “Legnano” da corsa anni ’30, una Stucchi anni ’40, la “Taurus – Milano” del 1937, la “Umberto Dei” del ’53. Fino ad arrivare a modelli anni 2000: Gios e Pinarello.
Molti sono gli appassionati che, anche dall’estero, vengono in visita al Museo.
Estimatori di bici d’epoca, giornalisti e naturalmente ammiratori di Gino. Anche le scuole, elementari, medie e licei, sono venute in visita al Museo. L’edificio si presta ad accogliere gli studenti e svolgere visite adeguate per ogni età. Non solo i ragazzi sono molto entusiasti nel trotterellare attorno alle biciclette, ma viene spontaneo fare collegamenti tra Sport e Storia, in particolare riguardo la Seconda Guerra Mondiale. All’interno del Museo è esposto il certificato di
Giusto tra le Nazioni, spunto di riflessione sulla Shoah e messaggio positivo per i ragazzi,
ai quali viene spiegato come Gino venne in soccorso ai più deboli mettendo a rischio la vita nel trasportare i documenti per fare espatriare gli Ebrei. Documenti che venivano nascosti all’interno del telaio della bicicletta. E questa parte della storia incuriosisce sempre i più giovani! “Il postino della pace” come alcuni studenti lo hanno rinominato, è un grande esempio di umanità e solidarietà che merita di essere tramandato.
Purtroppo ancora tanti, e con stupore mi accorgo tanti fiorentini, non sono a conoscenza di questo bel Museo. Adesso che molti istituti stanno vagliando il programma dell’anno scolastico in corso, colgo l’occasione per parlarvene. Quando mi è possibile, al di fuori dei miei impegni di lavoro, mi rendo disponibile ad accogliere le classi che desiderano avere un dialogo. Chi volesse organizzarsi per le visite guidate può contattare l’Associazione MUS.E Firenze con cui concordare il tipo di visita: esposizione tecnica delle biciclette con argomenti di storia, più o meno approfonditi. Per gli stranieri MUS.E esegue visite in lingua Inglese.
Biciclette, trofei ed oggetti personali sono stati donati da Gino Bartali
all’Associazione Amici del Museo Gino Bartali. Maglie, scarpini, tessere della Società Sportiva Aquila appartenute al nonno sono stati messi in mostra affinché tutti potessero disporne alla vista. Nella Sala Nencini, la sala video, si può sostare sedendosi in tranquillità ad osservare filmati storici. La sala lettura offre la possibilità di consultare diversi libri sul Ciclismo. Disponibili da sfogliare anche numerosi articoli di giornale degli anni ’40 e ’50 .
Per approfondimenti leggete il mio articolo Giorno della Memoria al Museo del Ciclismo Gino Bartali relativo alla visita di alcune classi elementari di Greve lo scorso 27 Gennaio. Nella photo gallery un piccolo assaggio del Museo.. tutto il resto lo vedrete con i vostri occhi!
Il Museo è ad ingresso gratuito, con i seguenti orari :
VENERDI’ e SABATO 10.00 – 13.00
DOMENICA 10.00 – 16.00
Sito riferimento in Inglese: http://museicivicifiorentini.comune.fi.it/en/bartali/
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